IL DUCATO DEI VINI FRIULANI SCENDE IN RIVIERA
L’AGAPE DI QUARESIMA A MARANO LAGUNARE AL RISTORANTE ‘AI TRE CANAI’ DEL NOBILE GIORGIO DAL FORNO
NELL’OCCASIONE ANNUNCIATA LA NOMINA DEL DUCA PIERO VILLOTTA A PRESIDENTE ONORARIO DELL’ASSOCIAZIONE REGIONALE DELLA STAMPA AGRICOLA AGROALIMENTARE AMBIENTE E TERRITORIO DEL FVG
E’ sceso nella Riviera Friulana per una serata d’etichetta il Ducato dei vini friulani, il sodalizio antesignano della promozione delle carature della civiltà contadina. E’ ritornato a Marano Lagunare, al ristorante Ai tre canai, rinnovando l’Agape che segnò l’esordio di Piero Villotta, ora Duca Piero I, alla guida del sodalizio, succeduto a Emilio Del Gobbo. Un’eredità non facile da raccogliere, quella del Duca Emilio I, che fu Assessore regionale all’Agricoltura del Friuli Venezia Giulia e Presidente dell’ERSA FVG, che Villotta, già Presidente regionale dell’Ordine dei Giornalisti, responsabile della Redazione della RAI di Udine, e della popolare trasmissione radiofonica La Vita nei campi, ha colto come una nuova sfida. Una sfida vincente, che gli ha consentito di guidare il cammino del Ducato anche in un’epoca congiunturalmente meno fortunata rispetto agli anni nei quali il sodalizio fu ideato da, allora, tra gli altri, Isi Benini, Vittorio Marangone, Ottavio Valerio. Paladini della friulanità e delle tradizioni del territorio. La volta precedente si trattò di un banco di prova per Giorgio Dal Forno, il ristoratore de Ai Tre Canai dove si è tenuta l’Agape, che era entrato a far parte della schiera dei Nobili del Ducato pochi mesi prima. E che fu tenuto a battesimo da Edoardo Raspelli, presente allora a degustare il ‘bisato in speo’. Il piatto tradizionale della città friulana della pesca, di parlata veneta, ovvero Marano Lagunare. L’anguilla, che secondo l’antica tradizione dei pescatori del posto viene cotta per alcune ore allo spiedo, al calor della brace, con il solo ausilio di sale grosso, e qualche foglia d’alloro. Stavolta, Dal Forno, accanto al ‘bisato’, proposto come sempre quale ultima portata, ha accentuato la contaminazione dei piatti di mare e rivieraschi con i sapori della tipicità friulana. Equilibrati, e presentati in progressione di sapori, per avvicinare l’esigente palato dei nobili degustatori all’articolato gusto dell’anguilla. Dalla Crema di ricotta, Radicchio di Treviso e Volpina affumicata; alla spuma di branzino con pomodori secchi, paté di olive e capperi, Krakers alle alghe; al Branzino marinato con dadini di mela al burro chiarificato e mostarda di piracantha; alle Cappesante vestite con guanciale D’Osvaldo e fughi porcini al rosmarino; ai ‘Blecs’ di grano saraceno con busaretta bianca di canoce. Una serie di accostamenti tra il gusto locale e quello della tradizione rurale, che si è proposto come un’antologia del gusto friulano. Ed ecco la sequenza dei vini in abbinamento, dell’Azienda Cav. Emiro Bortolusso, di Carlino (UD), che si trova a 500 metri dal ristorante, separata soltanto da una grande valle da pesca: Ribolla gialla spumantizzata, Traminer aromatico 2012; Malvasia 2012; Refosco dal peduncolo rosso 2010; Rosè Cuore di Refosco. L’accostamento ha rappresentato un’ottima simbiosi tra i piatti di Dal Forno, e i vini di Clara e Sergio Bortolusso.
Ma l’Agape, se nell’edizione di alcuni anni fa aveva segnato l’esordio del Duca Piero I, stavolta ha rappresentato un altro esordio per Villotta. Nell’occasione, il Presidente dell’Associazione Regionale della Stampa Agricola, Agroalimentare, dell’Ambiente e Territorio, Carlo Morandini, nobile del Ducato dal 1985, ha annunciato la decisione dell’ARGA FVG di nominare Villotta Presidente Onorario del Gruppo di specializzazione dei giornalisti. Un motivo ulteriore per festeggiare l’Agape di Quaresima. Che precede la grande Dieta del Ducato, in programma nel prossimo mese di maggio, a Corno di Rosazzo.
Ida Donati