L’ideatore della critica enogastronomica Edoardo Raspelli svela le sue origini friulane
“Ebbene sì! Sono di origini friulane”. Lo ha confermato Edoardo Raspelli ritornato nella
#RivieraFriulana dove, proprio cinque anni fa, aveva ricevuto il Premio giornalistico ‘Valerio Ghin’, consegnatogli alla ‘Pescaria vecia’ di Marano Lagunare. Mio nonno, che si chiamava come poi hanno chiamato me, Edoardo Raspelli, e che diventò Tenente dei Carabinieri reali, era di Mortegliano. “Dove io sono ritornato tantissimi anni fa – racconta – ma siccome sono molto legato ai ricordi del passato, quando ricordo troppo la mia infanzia, la ia giovinezza, mi viene la malinconia. Così preferisco una bella spiaggia e un buon ristorante. Senza andare a scavare troppo nei ricordi del passato”. E della #RivieraFriulana serba un ricordo, assieme a quello dei cibi maranesi e della Laguna, come il ‘bisato in speo’, l’anguilla allo spiego, legato a una delle 593 puntate di Mela Verde, nella quale raccontò di un’azienda familiare di Gorgo d Latisana, che coltivava asparagi. Una trasmissione che si chiudeva con Raspelli su un furgoncino pieno di asparagi, che si ribaltava per il carico eccessivo, e con esso il conduttore del programma, così simbolicamente condannato per la sua golosità. “Una trasmissione faticosa – ricorda – ma indimenticabile”. Asparagi da accompagnare con un buon Sauvignon? “Non durante la scena: dopo sì. Volentieri”! E della cucina italiana, Edoardo Raspelli cosa ne pensa? “E’ tutto da buttare via, è tutto da cambiare, perché oramai la fantasia, ma chiamarla fantsia è sbagliato, ha preso piede, e oramai i cuochi, anche quelli bravi, fanno delle cose per stupire, non per ingolosire la gente. Quindi trovi la palla di cioccolato piena di mousse buonissima immersa nell’olio extravergine: buono l’olio, italiano, una Dop, ma repellente se lo mangi con il cioccolato”. “Oppure – prosegue – per andare sul pesce ricordo delle capesante avvolte nel guanciale e proposte come antipasto in una bagna di crema di liquirizia. Panna, e liquirizia. Che è un grande digestivo, dopo cena al posto del wisky fa bene alla salute. Ma non datemela con le capesante”! E la comunicazione, nel settore che è nostro amico, quello agroalimentare ed enogastronomico? “Come si chiama? Comunicazione? Quando io vedo un presunto concorso importante mondiale pompato come non maie trovi alcuni dei più grandi cuochi d’Italia a giudicare altri cuochi e in testa hanno un vistoso cappello con la marca di una grande distribuzione e fanno pubblicità a un tipo di prodotto industriale, onesto, Made in Italy, ma industriale, c’è da mettersi le mani nei capelli. C’era qualcuno che ha detto che certo giornalismo è oramai una ‘marchetta’”. L’arrivederci di Edoardo Raspelli a conclusione del nostro incontro: “mandi, mandi”!
Carlo Morandini