Riviera Friulana dopo l’emergenza: come sarà il mondo del gusto? (2. puntata)
Proviamo ora ad azzardare alcune ipotesi con il mondo della viticoltura ed enologia con Massimo Bassani
“Viviamo un momento drammatico anche per la grande incertezza che circonda l’emergenza. Nelle prime fasi dell’estendersi del fenomeno, continui annunci televisivi e mediatici, dai quali si poteva intuire tutto o capire il contrario di tutto, hanno disorientato gli operatori, quelli della Riviera Friulana, come di altrove. Ma a seguito di una fermata così brusca dell’economia, della quale il settore agroalimentare, quello agricolo, quello enologico in primis non possono non risentire, quali saranno gli interventi di supporto? Quali gli aiuti che ci dovremmo attendere? Perché le banche non hanno tuttora ricevuto disposizioni al riguardo. Vedi, il problema è che l’agricoltura è un settore che non si ferma: la natura, le nostre viti proseguono il loro sviluppo stagionale fino alla produzione dell’uva. E la gestione del vigneto ha dei costi che non seguono l’andamento dei mercati: sono fissi e ineludibili”.
Quali sono i danni che la viticoltura, in generale, quella rivierasca, in particolare, hanno patito e stanno patendo da questa situazione?
“È tutto fermo, in Italia come all’estero. Tutti debbono stare chiusi in casa. E non è attraverso gli ordini e le consegne del vino a domicilio che possiamo sostenere i costi aziendali e l’economia di realtà che si erano consolidate nel tempo tanto da raggiungere posizioni leader e da essere riconosciute a livello globale, non soltanto dagli esperti, ma anche dai degustatori”.
Il mercato estero?
“Molti di noi avevano trovato sbocchi importanti in America, ma anche negli Stati Uniti è crollato il mercato. E anche se fosse diversamente da così, i trasporti al momento non consentirebbero di evadere le commesse. Tutto questo, ripeto, mentre la campagna continua ad andare avanti, non conosce l’infezione e ben che vada, la vendemmia 2020 non si potrà esaurire con le giacenze delle bottiglie in cantina, perché comunque a monte ci saranno stati dei costi che con il mercato fermo potremmo non essere in grado di sopportare”.
Quindi?
“Quindi speriamo che l’Italia e l’Europa si comportino come hanno detto, e noi ce la metteremo tutta per ripartire”.
A che spazi puntate?
Per ora abbiamo bloccata qualsiasi possibilità di vendita, perché l’ORECA, ristoranti, hotel, negozi, sono fermi, quindi siamo penalizzati in modo straordinario. C’è solo la grande distribuzione, ma nei supermercati non puoi vincere per la qualità perché sono troppe le etichette in mostra, difficile scelgano la tua a meno che non sia in offerta”.
Ma ci sarà un domani…
“Purtroppo è presto per capire come evolverà la situazione. Ma ci sono già aziende importanti e solide che hanno cominciato a non pagare… Speriamo che non si cerchi di approfittare della situazione”.
Che cosa ti aspetti dalla ripresa?
“Credo che avremo accumulato un desiderio d’aria notevole. Ma bisogna vedere che cosa e quando ce lo lasceranno fare. Perché la gente avrà piacere di ritornare ai ristoranti, e alla vita”.
“Perché questa è una vita sospesa”.
Oltre all’impasse economica, questa situazione che cosa ha comportato?
“Dovevamo piantare vigneti nuovi e non l’abbiamo fatto. Così il danno si allarga all’intera filiera vitivinicola”.
Per concludere, un pronostico?
“Nella migliore delle ipotesi, ci vorrà …del tempo”.
Massimo Bassani, assieme al figlio Jacopo, gestisce l’Azienda agricola Isola Augusta, a Palazzolo dello Stella (Ud) accanto alla SR 13. Una realtà che Luigi Veronelli non esitò a definire ‘Cru’, nata dall’idea del padre di Massimo di acquistare terreni, da dedicare a una viticoltura che all’epoca non era ancora specializzata. C’ha pensato Massimo a valorizzare sito e produzioni, creando un’azienda sostenibile, nella quale la cantina, il chiosco degustazione, il ristorante, l’agriturismo con alloggio, tutti realizzati nel rispetto dell’ambiente e della natura circostante, si integrano offrendo un’oasi, un’isola di serenità bucolica. La produzione aziendale si è specializzata negli anni e oggi vanta un palmares di riconoscimenti importante, ma soprattutto è apprezzata in molte realtà del mondo. Vini, realizzati su terreni conosciuti dai romani, situati tra i fiumi Stella e Tagliamento, e l’antica Via Annia, lambiti dalla brezza marina che contribuisce ad assicurare ai prodotti enologici pregio di profumi e aromi. Bassani nel corso della sua attività ha ricoperto ruoli importanti a livello tecnico-istituzionale e nelle organizzazioni agricole per il settore vino, anche a livello nazionale.
Carlo Morandini