Riviera Friulana dopo l’emergenza: come saranno il mondo del gusto e quello turistico? (L’Assessore al turismo, Massimo Brini, conferma che tra gli operatori c’è tanta voglia di ripartire3. puntata)
Prosegue la nostra indagine sulle realtà rivierasche con il cuore del turismo dell’area: Lignano
Prosegue la nostra ricognizione delle realtà rivierasche per esaminare problemi, attese, prospettive, progettualità, a fronte dell’emergenza causata dalla pandemia. Per cercare di tracciare un percorso attraverso il quale accompagnare la Riviera friulana oltre il guado della crisi generata dalla emergenza. Dopo due operatori autorevoli del retroterra del nostro mare Adriatico, oggi sentiamo la voce del cuore economico e attrattivo dell’area rivierasca: Lignano Sabbiadoro. Degli otto milioni di presenze che il Friuli Venezia Giulia ha contato nel 2019, un anno in crescita, Lignano raccoglie la fetta più cospicua di ospiti, non soltanto nella stagione balneare, grazie alla qualificazione delle attività e degli operatori, come anche alla riscoperta delle ‘antiche’ vocazioni della città: la disponibilità di impianti, strutture, servizi dedicati allo sport, percorsi ciclabili e vocati al running, l’ospitalità di importanti eventi musicali e artistici. Vediamo con l’Assessore al Turismo di Lignano Sabbiadoro, Massimo Brini, che abbiamo visto in videoconferenza, come sta la città con le potenzialità già pronte ai blocchi di partenza di una stagione turistica ancora colma di incertezze:
“Lignano non sta proprio benissimo, anche se lavoriamo per attrezzarci al fine di poter far partire quanto prima la stagione. Stiamo definendo un canovaccio di idee e cose da fare, e cercando di capire come poterle attuare nel rispetto delle prescrizioni che il sistema sanitario ha suggerito alle autorità: dal distanziamento sociale, all’applicazione dei vari dispositivi per la sicurezza personale dei nostri ospiti, degli operatori e degli addetti. Quando il progetto sarà definito, lo sottoporremo alle autorità sanitarie per stabilire con chi di competenza se è pienamente attuabile o necessita di alcuni aggiustamenti. Ovvero se va bene quello che stiamo disponendo con l’obiettivo di favorire una riapertura abbastanza veloce della nostra realtà”.
Nel frattempo?
“Siamo contenti dell’Ordinanza del Presidente della Regione, Fedriga, che ci consente di far partire, da lunedì, i lavori per la preparazione della spiaggia. Dopodiché, non resta che sperare: noi siamo pronti e i nostri operatori scalpitano per ripartire, non appena le condizioni di sicurezza saranno assicurate. Sono convinto che la spiaggia deve essere la prima a ripartire. E servono diversi giorni per poterla mettere a posto. Anche se il numero degli ombrelloni sarà fortemente diminuito, si pensa del 50 per cento in conseguenza delle prescrizioni sul distanziamento sociale. La Circolare ministeriale parla delle riaperture delle strutture alberghiere, e quelle vengono subito dopo la spiaggia, e quindi sarà la volta degli appartamenti. Nel mese di maggio, speriamo possano ripartire anche le cucine, i ristoranti, i bar, quindi tutte le strutture che abbiamo a disposizione nella città. Sempre nel rispetto delle prescrizioni sul distanziamento sociale, dell’uso dei dispositivi come la mascherina di protezione”.
“Sarà un’estate particolare – prosegue l’assessore Brini – ma anche considerando la grande aspettativa dei nostri affezionati ospiti, forse anche più divertente: un’occasione nuova per riscoprire la nostra realtà, le sue ricchezze e attrattive, le proposte e carature del retroterra della Riviera Friulana. Per Lignano e i suoi operatori, comunque, a livello economico non sarà certo una bella estate. Il nostro pensiero va anche agli operatori della filiera turistica, che non può trascurare l’agroalimentare e l’enogastronomia, biglietti da visita delle nostre terre rivierasche”.
Assessore Brini, Lignano che cosa si aspetta dal turismo dell’estate 2020 e da quelle successive: un turismo locale, regionale, nazionale, estero?
“Noi speriamo che riaprano presto le frontiere, specialmente quella con l’Austria, perché la metà dei nostri turisti, specialmente in primavera, sono austriaci, poco meno dell’altra metà sono italiani, e in parte minore suddivisi tra Germania, Cechia e Slovacchia. Se potessimo conservare quantomeno i turisti italiani e austriaci, per noi sarebbe già un grossissimo risultato”.
Lignano è amata anche perché la sua bella stagione è rischiarata dai grandi eventi, che sono quantomeno rinviati all’autunno…
“Diciamo che ne abbiamo già cancellati parecchi, da Lignano in Fiore, alla Festa delle cape, al Lignano Boath show, assieme a tutta una serie di manifestazioni sportive; abbiamo dovuto spostare anche l Biker Fest. Detto questo, credo che la inaugurazione della stagione turistica balneare sarà spostata almeno a metà maggio. Sempre, tenendo conto dei distanziamenti sociali che dovremo e vorremo rispettare per la sicurezza di tutti. Così anche la cerimonia di apertura della stagione sarà un po’ diversa dal solito”.
Dunque, l’attenzione della località balneare verso i suoi utenti e il bacino turistico di riferimento non è certo stata sopita dalla pandemia. Inoltre Lignano è stata preservata dal contagio, anche grazie alla massima attenzione prestata dai suoi abitanti alle determinazioni dei decreti a contrasto della diffusione del virus.
“Bisognerebbe adottare anche da noi il ‘metodo Veneto’ sulle prospettive di riapertura – conclude Brini – che è riuscito a diffondere nella Regione vicina, peraltro la prima colpita dal problema, quel senso di ottimismo che fa ripartire con la verve giusta verso una stagione non certo all’altezza di quelle passate, e consente ad amministratori, operatori, lavoratori, utenti di viverla meglio”.
Carlo Morandini