#Rivierafriulana Breve viaggio con le eccellenze rivierasche tra un’estate di rilancio e un pre-lockdown
Da Porpetto piccolo borgo friulano La Tavernetta è ora un’icona del gusto dove si attende la ripartenza
Da Aligi ed Elsa ai figli Mari Clia ed Ezio il messaggio non cambia qualità nell’innovazione delle tradizioni
“Non vedo l’ora di riaprire”! E’ l’espressione accorata, lo sfogo che non poteva che provenire da una figlia d’arte, cresciuta a contatto con le tradizioni, la qualità, l’accoglienza, il tratto sapiente e gentile che sa fidelizzare, e sono caratteristiche dell’intera famiglia Grop. Ci accoglie con questa espressione di affetto ma anche di impotenza che a stento frena il suo desiderio di continuare a occuparsi della più grande passione: proseguire l’attività lanciata da suo padre Aligi e dalla madre Elsa, trovando, anno dopo anno, spunti sempre nuovi e motivi di attrazione e interesse. Sempre valorizzando le tradizioni, le radici dalle quali proviene anche lei, Clia. Che assieme alla sorella Mari e al fratello Ezio in cucina, ha fatto in modo che valorizzando quanto seminato da Aligi a partire dagli anni ’70 fosse riconosciuto ora da gourmet, guide, esperti, ma soprattutto da un pubblico attento e capace di distinguere la qualità. Alla Tavernetta Da Aligi, è da anni il motivo per i più di sapere dove si trova Porpetto, piccola realtà ai margini della Riviera friulana, tra la pianura alluvionale e le terre di bonifica della Bassa friulana. Anche Clia, ricorda che dopo lo stop assoluto della scorsa primavera, per la ripartenza si era attrezzata con grande attenzione e diligenza: alla Tavernetta avevano eliminato 40 posti a sedere, distanziato i tavoli, posto le condizioni per rispettare le regole che erano state stabilite lontano. Ma per che cosa, se dopo tutti quei sacrifici e la voglia, mai celata di fare e fare di pregio e crescere ancora, si è chiuso di nuovo tutto. Clia, come tanti altri, non si aspettava questa nuova Fascia Arancione. Evidenzia anche lei che bisognerebbe fare dei distinguo. Perché nella ristorazione di pregio, dove le regole sono state rispettate, certamente non c’erano né ci sono stati problemi di alcun tipo. Nessuno ha riscontrato contagi andando a pranzo o a cena fuori, nei locali che rispettavano le precauzioni, delle quali si è sempre tenuto conto, e le nuove prescrizioni. A ogni buon conto, Clia e tutta la famiglia Grop sperano nella riapertura per le festività. E a ogni buon conto, hanno accettato le prenotazioni, per esempio per Natale. Giorno nel quale, se si potrà ripartire, alla Tavernetta Da Aligi c’è già il ‘tutto esaurito’. Ma la prima ripartenza com’era andata? Bene, commenta. Anche in questo nuovo ‘lockdown’ sta andando un po’ meglio rispetto alla scorsa primavera, ovviamente per il cibo per asporto. In particolare nel fine settimana. E comunque, visto il cibo espresso, su prenotazione. “Ma non è il nostro lavoro – precisa – lo facciamo per dare un servizio e accontentare quei clienti affezionati che non ce la fanno più e se potessero ci verrebbero subito a trovare. Anche perché non è certo da questo tipo di attività che si possono ottenere i ricavi per far andare avanti il ristorante. Speriamo finisca presto”.
Carlo Morandini