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Sapori del territorio il ‘Bisato in speo’
‘PRIMA’ PER IL ‘BISATO IN SPEO’ L’ANGUILLA ALLO SPIEDO DELLA TRADIZIONE LAGUNARE NEL GRANDE SALONE INTERNAZIONALE
PRESENTATO ASSIEME AI VINI DELLE TRE DOC RIVIERASCHE NELLO STAND DEL FVG
Ha conquistato anche al ‘Vinitaly’ il palato di gourmet, degustatori, enologi, buyer, appassionati dei sapori del territorio il ‘Bisato in speo’. L’anguilla allo spiedo, preparata con il procedimento tramandato di generazione in generazione dai pescatori della Laguna di Marano (UD), cotta al calor della brace con il solo ausilio del sale grosso e delle foglie di alloro, è infatti stata proposta sul terrazzo degustazioni dello stand della Regione Friuli Venezia Giulia. Nell’ambito della presentazione della Carta del Gusto della Riviera Friulana: una mappa delle eccellenze enogastronomiche dell’area compresa tra i fiumi Tagliamento e Isonzo, la linea delle risorgive friulane e il litorale adriatico, realizzata con il concorso della Camera di commercio di Udine. Quest’anno, per l’abbinamento dei sapori rivieraschi ai vini del territorio è stato scelto il piatto tipico di Marano Lagunare. Assieme al Branzino marinato allevato nelle valli da pesca del comprensorio. E ai Cracker alle alghe, realizzati con la ‘Lattuga di mare’. Pietanze proposte e illustrate dallo chef Giorgio Dal Forno, del ristorante Ai tre canai, di Marano. Personaggio maranese, da anni impegnato nella ricerca dei sapori antichi dell’area, e nella elaborazione del gusto attraverso l’utilizzo delle materie prime dell’ambito lagunare e rivierasco. Dal Forno, assieme ai vini della Riviera, aveva già proposto il ‘bisato in speo’ al Vinitaly, e tra i degustatori c’era stato anche lo scrittore Mauro Corona. (altro…)
L’IDEA RIVIERASCA E ALCUNE DELLE SUE PECULIARITA’ APPREZZATE DAGLI ADDETI AL LAVORO DEL PIANETA VINO
PRESENTAZIONE E PRODOTTI PROPOSTI NELLO STAND DEL FVG
Comunicare il territorio attorno a un ‘marchio territoriale’ che lo identifica, e raccontare con esso le sue peculiarità ed eccellenze: questo l’obiettivo dell’Associazione Culturale no profit La Riviera Friulana, la quale mette in rete le specificità e l’offerta dei molteplici soggetti che animano l’intera realtà considerata. Una realtà rivierasca, che è il retroterra delle grandi spiagge del Friuli Venezia Giulia. Si sviluppa tra i fiumi Tagliamento e Isonzo, la linea delle risorgive e il litorale friulano. E rappresenta il complemento ideale, e a portata di mano, del turismo balneare. Un’idea che affascina il pianeta vino, visto che l’ha sposata concretamente, sin dagli inizi. E l’ha proposta al pubblico globale del 48.Vinitaly, alla Fiera di Verona, nello stand del Friuli Venezia Giulia. Nell’area degustazioni un pubblico qualificato ha potuto assaggiare tre vitigni autoctoni. Rappresentativi delle tre zone DOC che compongono l’articolato mosaico delle tipicità rivierasche. Riviera Friulana non intende infatti rappresentare o sostituirsi alle DOC, bensì costituire un progetto di proposta comune d’area. Per apprezzare adeguatamente i vini rivieraschi, come ha ricordato Marzia Morganti, giornalista toscana che ha vinto uno dei premi per la migliore comunicazione del settore primario in Italia, docente di comunicazione all’Università di Parma, se è fondamentale saper conoscere e riconoscere i prodotti enologici per poterli meglio apprezzare, e distinguerne le caratteristiche che assimilano dal territorio dove vengono realizzati, per consumarli in modo consapevole ed evitare gli abusi, altrettanto essenziale è assaporarli assieme alle pietanze più adatte. Sia per azzeccare gli abbinamenti più idonei, che per valutarne compiutamente la complessità. (altro…)
6 premio giornalistico Valerio Ghin
ALTALENA DI EVENTI DEL GUSTO NEL MESE DI FEBBRAIO DELLA RIVIERA FRIULANA
DA VENERDI’ 7/2 A MARANO SI PASSERA’ ALLA FESTA DI SAN VALENTINO A PALAZZOLO DELLO STELLA, AL 6.PREMIO ‘GHIN’ A MARANO, AL REFOSCO E SELVAGGINA, A TERZO DI AQUILEIA
L’inverno non frena la dinamicità dei ristoratori e dei viticoltori rivieraschi. E sul taccuino dei gourmet si affacciano già i primi appuntamenti del mese di febbraio.
Ad ‘aprire le danze’ sarà la serata ‘Il radicchio ‘cul poc’, la rosa di Gorizia & il bisato in speo’, in programma venerdì 7 febbraio al Ristorante ‘Ai tre canai’ di Giorgio Dal Forno, a Marano Lagunare. Nel locale che si offre proprio all’inizio della città della pesca friulana, di parlata veneta, Dal Forno proporrà un mix di sapori della tradizione dal maranese, dal Friuli, dal Nord Est e non solo.
Partendo dalla Fortaietta con gamberetti di laguna radicchio ‘cul poc’ croccane, ai Crostini con crema di radicchio, mela verde e canoce, e mostarda di pjracantha (Frutto selvatico di rosacea).
Per passare al Radicchio ‘cul poc’, uovo di quaglia, ricotta di pecora, anguilla affumicata, pomodoro secco e striscioline di guanciale; La rosa di Gorizia con code di gambero avvolte nel lardo di colonnata; Risotto mantecato alla rosa di Gorizia e Montasio con scampetti del Golfo di Trieste; Bisato in speo con polenta rostita e radiccho ‘cul poc’. E il dolce d’inverno. I vini in abbinamento saranno dell’Azienda agricola Zorzettig, selezione Mjo’. (altro…)
Dal Forno Giorgio con Joe Bastianic
TERRITORIO: A MARANO LAGUNARE (UD) GIORGIO DAL FORNO DA DIVERSI ANNI SCOUT DELLA RISCOPERTA DEI SAPORI E DEGLI INGREDIENTI AUTOCTONI
AL RISTORANTE AI TRE CANAI PIATTI LEGATI ALLA TRADIZIONE RIVISITATI PER UNA CUCINA MODERNA E DI SPERIMENTAZIONE NON MANCA IL FRITTO PIU’ RICERCATO CON IL PESCE ACQUISTATO IN GIORNATA ALLA GRANDE PESCHERIA MARANESE
Un laboratorio dei sapori e delle materie prime della tradizione: da dieci anni il Ristorante Ai tre canai di Marano Lagunare (UD) offre l’opportunità di degustare cibi e pietanze che ci riportano alla cucina della memoria della città friulana della pesca. E permettono di rivisitare il gusto del mare Adriatico, e della Laguna. Giorgio Dal Forno è infatti impegnato, fin dall’avvio della propria attività, assecondato in sala dalla moglie Claudia, da Christian in cucina, a recuperare le tipicità attraverso la continua ricerca di ingredienti, anche mutuati dalla natura, e di abbinamenti atti ad avvicinare gourmet e degustatori alla tipicità e alla sperimentazione ai fornelli. A Dal Forno si deve il rilancio del ‘bisato in speo’, la mitica anguilla allo spiedo nata nelle lunghe permanenze nei casoni, che i ‘vecchi’ maranesi cucinavano per ore sull’uscio delle case nelle giornate di festa, con i soli ingredienti dal sale grosso, foglie d’alloro, e tante braci. Precursori di quella cucina ’slow’ che è stata
riscoperta di recente. Un piatto che Dal Forno ha promosso anche al di fuori di Marano, tanto da indurre il Comune a fare del prelibato pesce dall’evoluzione misteriosa il simbolo della cucina locale. Dal Forno è uno dei propulsori della rete rivierasca, e cura con grande professionalità fin dall’inizio gli eventi della nostra Associazione. Della quale è giunto al secondo anno di adesione. Di recente ha presentato i suoi manicaretti a Tarvisio, nell’ambito della rassegna ‘Ein Prosit’. Ed è stato uno dei primi a far echeggiare l’idea rivierasca nell’area. Ai tre canai propone spesso serate a tema, per esempio sulla ‘canocia’, la canocchia, gustoso crostaceo autunnale, che i maranesi suggeriscono di privilegiare, nel periodo di Santa Caterina (25/11) alla ruspante gallina. Ma anche al crudo di pesce, alla selvaggina volatile di laguna, ad altro ancora e, ovviamente, al ‘bisato in speo’. Sempre accompagnando le pietanze con i vini di aziende agricole di pregio in abbinamento.
Ma ecco cosa offre alla sua clientela lo chef Dal Forno nel periodo invernale. Una delle grandi ‘riscoperte di Giorgio è il ‘passato di gò’, di ghiozzo, una minestra che assume il color verde intenso derivato dalle proprietà del pesce. Un piatto al quale i maranesi attribuiscono proprietà ricostituenti per la ricchezza delle sostanze contenute. Ma ecco una ‘contaminazione’ che arriva …dal Friuli: ‘blecs’ (lasagne di forma irregolare-‘blecs’ vuol dire toppa, in lingua friulana) in ‘busara de canoce’ e perle di pomodoro. La polenta ha rappresentato negli ultimi secolo un elemento chiave dell’alimentazione rivierasca. Ed ecco la polenta pasticciata con ragù di fasolari, erba cipollina e semi di finocchietto selvatico, che cresce sugli argini della laguna. Dal frutto del lavoro dei grandi pescherecci maranesi (la flotta locale è la più importante del Friuli Venezia Giulia) all’inizio del secolo scorso nacque la fabbrica di tonno in scatoletta Maruzzella. E di sgombro. Ed ecco lo sgombro affumicato che sposa la terraferma con le foglie di carciofo, la ricotta di pecora, semi di finocchio, uva passa, e crema di acciughe. Un piatto curioso e mediterraneo? La calamarata di Gargnano con seppie nere e caponata. Forse vi è rimasta una curiosità: e il ‘bisato in speo’? C’è sempre, anguille permettendo. Ovviamente su prenotazione. Le due, tre, o più ore di cottura vi costringerebbero a ordinarlo a ora di pranzo, per degustarlo, forse, a cena. Ma ne vale davvero la pena. Giorgio Dal Forno è il Capo della Compagnia del bisato, fondata diversi anni fa su idea di Valerio Ghin, promotore enogastronomico maranese, e uno dei primi sommelier del Friuli Venezia Giulia. Al quale l’Associazione Regionale della Stampa Agricola, Agroalimentare, Ambiente e Territorio ha dedicato un premio giornalistico giunto alla sesta edizione. Ci teneva moltissimo a far conoscere i vini rivieraschi, i vini di valle, quelli delle ‘due lame’, baciati dall’irraggiamento diretto e dal riflesso del sole sulle acque della laguna. Malvasie, Tocai, perfino il Merlot e il Refosco, che assumono profumi e sapidità particolari, indicate per il pesce. Al Ristorante Ai tre canai troverete queste opportunità enologiche locali, ma anche le migliori proposte del vigneto regionale, e non solo.
Carlo Morandini
Marano Lagunare, 13 gennaio 2013.
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